predatori paurosi

dobie life_vita da dobermann

(in foto il mio Zero)


Ogni tanto mi capita di incontrare passeggiando per Bologna insieme a Zero proprietari di dobermann che appena ci vedono ci fermano per fare quattro chiacchiere, a dire il vero anche io quando vedo un proprietario di dobermann lo stalkero pesantemente, insomma il dobermann non è certamente la razza più comune e facile da incontrare per la strada e una volta che ci troviamo ci sta che ci bombardiamo letteralmente di domande.
La maggior parte delle domande oltre alla gestione e al tipo di attività che faccio con Zero riguardano il comportamento, in particolare le paure, molti mi raccontano che i loro dobermann hanno paura di fare il bagno, oppure hanno paura dell'acqua, c'è chi ha paura dei temporali e chi dei fuochi d'artificio, dello sparo di pistola, chi del veterinario e la paura che più di tutte mi ha lasciata a bocca aperta me l'ha raccontata un proprietario di dobermann che ha paura del buio e che quando esce di sera è teso come una corda di violino.
Così spesso mi chiedono se anche Zero soffre di qualche paura e la mia risposta negativa spiazza come se non fosse normale il mio di cane, così mi tocca spiegare, quasi a dovermi giustificare, che tutto sta nell'atteggiamento con cui si affronta qualunque cosa con il proprio cane.
Partendo dal presupposto che nessun predatore dovrebbe sviluppare certe fobie, soprattutto se si parla di cani, a maggior ragione se si tratta di un cane da difesa, la paura crea uno stato ansioso molto negativo per la salute di tutti gli animali in generale, poi nei cani la paura può diventare particolarmente pericolosa perché può portare il cane a reazioni di fuga o di aggressività.
Quello che io ho fatto con Zero da quando era cucciolo è stato di abituarlo a qualsiasi situazione con un atteggiamento positivo ed entusiasta, sin da piccolo gli ho insegnato ad amare l'acqua facendogli il bagnetto a casa, per lui è sempre stato un momento di grande felicità e relax, l'acqua per Zero è una grande e piacevole amica, l'ho portato al fiume e ho giocato con lui nell'acqua bassa, poi l'ho portato al mare, abbiamo iniziato a giocare in riva e poi piano piano siamo entrati in acqua insieme camminando fino a quando l'acqua per lui era troppo alta per continuare a camminare e ha inviato a nuotare, io non l'ho mai lasciato un attimo, sempre accanto a lui, lo lodavo e gli trasmettevo tutto il mio entusiasmo ed orgoglio, capito poi il meccanismo come un Raptor ha iniziato a divertirsi e non c'è cosa migliore di una serie di tiri di pallina in acqua per fissare bene l'esercizio, adesso Zero è una foca, quando vede l'acqua si vuole tuffare.
Per gli spari di pistola, i fuochi d'artificio e i temporali, io non ho fatto quasi nulla tranne che affrontare sempre tutto serenamente, il merito invece è di Piccettino il mio super gatto nero che durante i temporali se la dorme beato a pancia all'aria oppure si mette alla finestra a guardare fuori stessa cosa con i fuochi d'artificio e gli spari dei cacciatori che si sentono da casa, Zero lo ha sempre visto tranquillo quindi non ha mai avuto motivo di spaventarsi.
La paura del veterinario invece non dipende solo dall'atteggiamento del proprietario e dal cane ma anche dal veterinario, io consiglio di affidarsi a un veterinario che si prenda il tempo necessario di interagire con il cane, la veterinaria di Zero e tutto il suo staff sono fantastici e Zero li adora, già nel tragitto in macchina pigola come quando andiamo a giocare perché non vede l'ora di arrivare in clinica, questo perché ogni volta che andiamo viene accolto con affetto dallo staff che lo coccola e ci gioca e prima di iniziare la visita lo lasciano libero di girare nell'ambulatorio per qualche minuto dandogli il tempo di annusare ed ambientarsi e poi si inizia la visita.
È importante che il veterinario impieghi qualche minuto del suo tempo per entrare in empatia con il cane instaurandoci un rapporto di amicizia per rendere la visita un'attività piacevole.
Ho fatto fare tante esperienze a Zero da quando viviamo insieme per abituarlo il più possibile ad affrontare con serenità qualsiasi situazione, l'ho fatto interagire con tantissimi animali, dai rettili ai cavalli, con i quali si diverte tantissimo, l'ho abituato al fuoco, sa mantenere una distanza di sicurezza e godersi il calduccio, si muove senza problemi sulle impalcature e gli ho fatto sperimentare anche una scalinata in vetro completamente trasparente è stata una prova di grandissima fiducia, usciamo con il temporale e l'ho portato su sentieri da trekking molto articolati nei quali mi ha sempre seguita con grande entusiasmo.
Credo che non ci siano limiti a quello che un cane possa imparare e alle esperienze che possa vivere se alla base c'è un forte legame con il suo umano basato sulla fiducia.
                                                                     Anna Lorenza Berghella

Commenti

  1. Simpaticissima Sig.ra Anna, per caso sono inciampata in questo articolo, è scritto molto bene e ritrae perfettamente il dobermann e le sue “paure”. adoro i cani ed ho avuto (brutto termine.... e forse loro hanno posseduto me) alano, bassethound, e due dobermann.
    Mentre scrivo ho accanto a me Elsa, 1 doby femmina di 6 anni e mezzo, febbricitante per 1 infezione al labbro sinistro.
    Mannaggia al suo istinto predatorio ed alla voglia di farmi regali!!!
    Pochi giorni fa ha preso un riccio enorme in giardino e me ne ha fatto omaggio (graditissimo ma rimesso subito in libertà in giardino) forse un aculeo si è conficcato nel labbro e da qualche giorno inizia a creare danni.
    Portata questa mattina in clinica veterinaria: una clinica speciale, gestita da medici talmente bravi che nel caso in cui IO mi dovessi ammalare, vorrei che mi ricoverassero lì.
    Malgrado la bravura, la calma, la pazienza, la dolcezza, i bocconcini, il clima sereno, Elsa è terrorizzata ed assume comportamenti simpaticamente bipolari: entra con moooooolta fatica ma una volta che si trova muso a faccia con la veterinaria, salta felice e inonda la Dottoressa di slappate..... poi ancora la fuga di fronte al termometro e subito dopo la prova della temperatura giù di salti e slappate.
    Mi auguro che Elsa superi presto e bene questa disavventura, nel frattempo non la perdo di vista un secondo, mi siedo accanto a lei ed alterno libri a viaggetti sul web.
    Buona serata

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  2. Buongiorno Ale grazie per i complimenti, mi scuso per il ritardo nella risposta ma in questo periodo non ho scritto sul blog e non mi sono accorta del commento, spero che Elsa si sia ripresa e spero che l'esperienza le abbia fatto capire che è meglio stare alla larga dai ricci. L'amore e odio per il veterinario è molto comune nei cani, questo atteggiamento "bipolare" come lo ha chiamato lei, si può migliorare ma ci vuole pazienza, tempo e la collaborazione del veterinario, nessun comportamento è irreversibile bisogna solo trovare la strada giusta per aiutare il cane, soprattutto se si tratta di comportamenti legati alle paure. A presto Anna

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