caccia all'uomo


Dopo una lunga assenza dal blog torno con un argomento un po' particolare e poco conosciuto, un aspetto storico sull'impiego del Dobermann come "cane da caccia" ma non voglio svelare troppo, vi lascio all'articolo, buona lettura.
Il Dobermann è conosciuto per essere stato un eccellente cane da guerra, impiegato non soltanto per la difesa personale ma soprattutto come cane staffetta per portare messaggi dal fronte, in seguito ha continuato la sua carriera come ottimo cane poliziotto prestando servizio non soltanto in Germania ma in molte altre nazioni, tra le quali la Russia e L'America dove le sue doti furono apprezzate così tanto da essere adottato dal glorioso corpo dei Marines.
In America però diventa famoso e usatissimo non soltanto come fedele compagno dei Marines ma anche come cane da caccia all'uomo, il Dobermann venne infatti impiegato con strepitoso successo nella ricerca dei detenuti evasi dalle carceri.
In verità questa mansione il Dobermann iniziò a svolgerla nel suo paese natale, la Germania ma fu l'America a farne poi un uso massivo.
Le carceri americane si trovano in posti isolati, lontano dai centri abitati, la scelta del Dobermann nasceva dall'esigenza di sfruttare i suoi requisiti unici, la velocità, la resistenza in corsa, la tempra e il temperamento di un cane che motivato non si fermava davanti a niente fino a quando non ha perseguito il suo obiettivo e non da ultimo il suo eccellente olfatto.
Quando si parla di olfatto, bisogna precisare che tutti i cani hanno un ottimo olfatto e tutti i cani se addestrati sono in grado di trovare sostanze o tracce, la differenza la fa però il grado di concentrazione, ci sono cani più predisposti nel seguire a lungo una traccia e cani che perdono facilmente la concentrazione e di conseguenza non riescono a seguire un odore per un lungo periodo, un cane che eccelle nella ricerca su traccia è il Bloodhound, che veniva impiegato assieme al Dobermann nella ricerca dei detenuti evasi, il cane di Sant'Uberto seguiva meticolosamente le tracce e una volta individuati i fuggitivi si utilizzavano i ben più tenaci Dobermann per catturarli.
Il Dobermann veniva definito il miglior cane da caccia all'uomo, a paragone con altre razze era il più dinamico e instancabile, una volta trovato il fuggitivo la cattura poi era assicurata, nel momento in cui il Dobermann prendeva l'uomo in fuga, per lui non c'era la minima possibilità di liberarsi dalla sua presa.
L'impiego del Dobermann in accoppiata con il Bloodhound si è sempre rivelato vincente ed efficace nella caccia ai detenuti ed anche nei casi di ricerca di fuorilegge pericolosi, un esempio epico e molto conosciuto del Dobermann nella caccia all'uomo viene magistralmente immortalata nel film Rambo del 1982, nel quale lo sceriffo chiama il cinofilo con i Dobermann per scovare Rambo fuggito dalla centrale di Polizia nel bosco delle montagne circostanti, la scena descrive alla perfezione come venivano impiegati i Dobermann in America e come, ancora oggi, vengono utilizzati in diverse parti del mondo.
                                              Anna Lorenza Berghella


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